Una nebbia si appresta a ricoprire la città; non una normale nebbia dei periodi invernali, ma una nebbia strana, bianca come la neve e densa, con un aspetto quasi spettrale.
“Nel momento in cui la nebbia ricopre per intero la città avviene la catastrofe nel giro di un secondo: auto che volano e poi precipitano al suolo riducendosi in rottami, tutti i circuiti elettrici saltano provocando incendi e poi la cosa peggiore: le persone a contatto con la nebbia muoiono, i più fortunati soffocano mentre altri esplodono in brandelli di carne e ossa” racconta Mark, un sopravvissuto, a Philip un agente delle forze speciali che lo sta interrogando.
Si era salvato perché lavorava fuori città e al momento della catastrofe stava guidando la sua auto sull'autostrada, ma aveva assistito lo stesso alla distruzione sia della sua famiglia sia della sua città. Alle 10.00 il resoconto del testimone era terminato, così Philip fa in tempo ad assistere alla riunione del generale che lo deve aggiornare sulle ultime notizie arrivate dal centro di controllo vicino a Plouhtown.
“Signori, siamo oggi qui riuniti per parlare della nebbia che ha causato la totale distruzione della città di Plouhtown, adesso cedo la parola allo scienziato Woth”.
“Grazie Generale, vorrei dire due parole riguardo la natura di questa nebbia. Infatti, dopo numerose analisi, abbiamo scoperto che questa non è una nebbia qualsiasi ma è di natura extraterrestre. Essa è composta da sostanze non presenti sulla Terra che però si trovano facilmente sui pianeti della galassia di Andromeda. Il fatto che più ci spaventa è che sia quasi o totalmente indistruttibile...”.
Appena pronunciate queste parole, una mano si alza tra gli scienziati.
“Si?” dice il professore “Vuole dire qualcosa signor...”
“Smith, Zacharias Smith dell’università di Washington. Vorrei dire che la vostra supposizione sulla indistruttibilità è sbagliata, infatti abbiamo analizzato la composizione della nebbia e abbiamo scoperto che non è composta solo da materia gassosa, ma anche da un materiale solido che funge da nucleo. All’interno del nucleo si trova un vero e proprio cervello che è in grado di comunicare con altri suoi “simili” che si trovano nello spazio. E’ una specie di esploratore che serve ad avvisare la nave madre se un pianeta è adatto per il loro organismo.”
“Quindi lei ci vuole dire che è un organismo vivente in grado di comunicare con i suoi simili e che si spostano di pianeta in pianeta finché non trovano quello ideale?”
“Si, proprio così Generale.”
“Allora non ci resta che dichiarare guerra a questo “popolo” invasore.”
“Non necessariamente, si potrebbe far finta che questo pianeta sia pieno del materiale che è per loro velenoso e così scapperebbero a gambe levate.”
“E quale sarebbe questo materiale ?”
“Il mercurio liquido: li fonde all’istante...”
“E dove andrebbe messo?”
“Nel nucleo si trova il cuore ed è proprio lì che va versato il mercurio. A quel punto la nebbia dovrebbe scomparire oppure andarsene come è arrivata.”
“Quindi non ci resta che organizzare una spedizione e tentare il vostro “esperimento”.
Chi si offre volontario per la missione?”
I “volontari” sono: il capitano Philip, cinque soldati e il professor Smith. Devono partire l’indomani mattina per Plouhtown su un elicottero delle forze speciali, attraversare la nebbia tossica, versare il mercurio nel cuore e tornare con l’elicottero alla base.
Quando l’elicottero sorvola la città si presenta ai loro occhi uno spettacolo agghiacciante, infatti ci sono soltanto le rovine delle case e le carcasse delle auto. Per non morire al contatto con la nebbia devono indossare delle speciali tute e delle maschere antigas. Dopo essersi paracadutati, il capitano comincia a perlustrare l’area, mentre il professore prepara il composto di mercurio. Il problema è che devono attraversare buona parte della città per arrivare al nucleo, che secondo i rilevamenti, dovrebbe trovarsi sotto la piazza. L’avanzata è lenta e faticosa, ma per fortuna non ci sono imprevisti.
“Bisogna agire in fretta perché se la nebbia si accorge che ci sono degli intrusi, per noi è finita!”
“Allora muoviamoci e ritorniamo a casa al più presto”.
Dopo pochi minuti di discesa il gruppo si trova davanti al cuore della bestia.
Due mesi dopo
“Siamo qui riuniti davanti agli schermi per sentire tra pochi istanti il discorso che il Generale farà alla popolazione americana” la tv non preannunciava nulla di buono con questo notiziario speciale.
“Cittadini americani, sono qui per dirvi che alla domanda che ci chiediamo fin da quando esistiamo è stata data una risposta: noi non siamo soli. Infatti in una città del Wisconsin è stata scoperta una nebbia che si è rilevata di origine extraterrestre e pericolosa per l’umanità. Riteniamo giusto informarvi della notizia e pregarvi di non andare nel panico, perché la situazione è totalmente sotto il nostro controllo.”
In verità la situazione era tutt'altro che sotto controllo, infatti il Generale aveva avuto parecchie sorprese spiacevoli riguardo la spedizione nata dalla teoria del professor Smith.
Infatti la spedizione si era conclusa con la morte di tutti i componenti tranne il capitano Philip, unico sopravvissuto dopo l’attacco da parte di strani esseri che avevano il compito, secondo il capitano, di proteggere il nucleo.
Dopo aver versato il mercurio nel cuore, i soldati erano stati attaccati da questi strani esseri, con braccia e gambe molto più lunghe del corpo, che colpivano gli uomini con sferzate micidiali dei loro arti. Il capitano si era salvato perché un alieno lo aveva fatto cadere in un buco che collegava il sotterraneo con un’uscita di emergenza e dopo parecchie ore di cammino era stato salvato dall'elicottero che era tornato per prenderli.
A causa di questa improvvisa scoperta lo stato americano era entrato in uno stato di allarme e aveva fatto mobilitare per la zona colpita quasi tutte le forze armate di cui disponeva.
Alle 11.00 di quella stessa mattina il Generale aveva riunito tutti i suoi consiglieri per tenere una riunione di emergenza.
“Bisogna scendere a patti con gli extraterrestri” propone il Generale
“Impossibile, quando ci hanno attaccati non hanno dato segno di capacità di comunicare. Comunque, anche se fosse, dubito che scenderebbero a patti con noi.”
“Giusto, non ci avevo pensato, quindi che cosa ci resta da fare?”
“Secondo me, bisogna lanciare un massiccio contrattacco per annientare definitivamente i nostri nemici.”
“Prima bisogna accertarsi che gli avversari non dispongano di mezzi che ci annienterebbero definitivamente”
“Questo penso di no, Generale, perché se no la squadra li avrebbe visti”
“Allora organizziamo subito questo attacco”
L’indomani mattina la base sembrava in piena guerra; c’erano mezzi corazzati di ogni tipo, soldati che si esercitavano e caccia che venivano armati con le bombe più sofisticate. L’attacco era stato programmato per il mattino del giorno successivo ed era diviso in quattro ondate: nella prima i bombardieri dovevano bombardare l’area intorno al nucleo per fare in modo che gli alieni venissero allo scoperto; successivamente i mezzi corazzati dovevano conquistare la periferia della città e renderla sicura da un eventuale attacco nemico. La terza fase consisteva nel conquistare e rendere innocuo il nucleo con l’intervento dei soldati supportati dai caccia aerei. Nell'ultima fase un'equipe di scienziati aveva il compito di distruggere in modo definitivo il nucleo.
Alla mattina del giorno programmato tutte le forze erano pronte per l’attacco e così il Generale poteva dare il via all'operazione.
Sui cieli sopra Plouhtown alle 06.00 una schiera di bombardieri inizia a sganciare le prime bombe sulla città, producendo dei crateri enormi. A poco a poco cominciano a uscire gli extraterrestri ma vengono subito uccisi dalla bombe. Alle 08.00 il bombardamento era finito e così si dà l’ordine di far entrare sul campo di battaglia i mezzi pesanti. L’avanzata nella periferia non è tanto difficile perché gli alieni non hanno opposto resistenza, ma quando i mezzi cominciano a entrare nel centro della città si scatena l’inferno, infatti gli alieni hanno aspettato ad attaccare finché i carrarmati non sono arrivati nel centro.
Gli extraterrestri si riversano a fiumi per le strade distruggendo i mezzi con i loro possenti arti che però non li proteggono dal fuoco delle mitragliatrici e dai bombardamenti degli aerei. Per riuscire a vincere il Generale decide di schierare contemporaneamente gli uomini con i mezzi e con gli aerei per sferrare un duplice attacco. I soldati devono per forza avanzare dentro gli edifici perché le strade principali sono occupate dai carro armati e quindi la loro avanzata è molto faticosa, anche perché negli edifici si trovano delle sentinelle nemiche non facili da abbattere. Finalmente dopo una lunga battaglia i soldati riescono a neutralizzare il nucleo, anche se a costo di molte perdite, ora si è arrivati al punto più delicato: l’annientamento del nucleo della nebbia.
Il problema è che una stazione spaziale aveva visto numerose macchie che si dirigevano verso la Terra a grande velocità, quindi gli scienziati hanno poco tempo per distruggere il nucleo e far sì che le macchie - che erano le altre nebbie - non ricevendo un segnale dalla terra battessero in ritirata. Dopo vari tentativi gli scienziati scoprono che si poteva facilmente fondere il nucleo con del potassio aggiunto al mercurio, e così dopo aver iniettato il siero, la nebbia comincia a poco a poco a svanire e a liberare la città, ormai distrutta, dai suoi gas tossici.
L
a Terra in quel giorno annienta la potente Forza che minacciava di distruggere il genere umano.
Michele Riboldi
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