lunedì 18 aprile 2016

Khryapa

Il mio mostro si chiama Khryapa ed abita in Russia, a Nizni Novgorod, sulla sponda destra del Volga, il fiume più  lungo della Russia. E’ il pericolo pubblico numero uno per i naviganti russi, perchè anche se ci stai lontano, dal naso secerne una sostanza particolare, il glutammato di sodio, che attira i naviganti. Poi, quando li ha avvicinati, li stritola e mangia con i suoi 325 denti.
Khryapa ha dodici braccia, ventiquattro mani, trentasei gambe e quarantotto piedi. E’ alto 46 metri e pesa 666 chili. E’ nato dall’incrocio tra una sirena e uno stegosauro, 196 milioni di anni fa. Un milione di anni dopo, diventato un ragazzino, un suo amico, un Mahmutoglu, un essere mostruoso e mitologico, prese un navigante e glielo fece assaggiare. Disse che era squisito. Il suo amico gli disse che lo aveva trovato su una sponda del Volga, così quella stessa notte si mise sulla sponda destra del Volga per vedere se ne trovava altri. Ma si incastrò in uno scheletro umano e, grosso com’era, non riusciva più a muoversi. Proprio in quel momento avvistò un umano vicinissimo a lui. Lo attirò con quella sostanza e lo mangiò. Da allora, non ha più smesso ed ha mangiato ben quattrocento milioni di naviganti.  
Finchè, un giorno, sentì parlare di Ulisse, un navigante greco rimasto lontano da casa vent'anni per volere del dio Poseidone, e a quel punto pensò:’’Ulisse, me ne avevano già parlato i miei amici, Scilla e Cariddi, perchè era passato dalle loro parti, e Scilla aveva mangiato sei suoi compagni.’’Ma in quel momento sentì dire che avrebbe percorso tutto il fiume Volga, e si sarebbe fermato, indovinate un po’, a Nizni Novgorod. Sarebbe partito proprio il giorno dopo, insieme ai cento uomini più coraggiosi di tutta la Grecia. Quando il giorno dopo arrivarono, Khryapa era lì ad attirarli. Li attirò tutti, ma Ulisse li richiamò sulla nave, con la scusa che c’era Atena che li chiamava per  vedere chi fosse il più forte.
Una volta accortosi che era un inganno, ritornarono da Khryapa, mentre Ulisse pensava a come riuscire a scappare da lì. Prese un po’ di quella sostanza emanata dal mostro e la esaminò, concludendo che era glutammato di sodio. Quindi, intelligente com’era, arrivò alla conclusione che se li attirava con quella sostanza, voleva dire che se ne aveva un po’ anche lui venivano da lui. Fortunatamente, un secondo prima che il mostro stritolasse l’intero equipaggio, Ulisse ne trovò un po’ e la gettò sulla nave. I suoi compagni tornarono da lui e, velocissimo, spinse in acqua la nave proprio nell’
esatto momento in cui, dopo 196 milioni di anni, il mostro si era finalmente liberato.
Si misero a remare velocissimi e, dopo venti minuti di sforzo massimo, finalmente riuscirono a fuggire. 

Mattia Cimelli 

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