Ogni volta che entro in quel posto mi ricordo sempre tutte le volte che mi sono messo il gesso, ma la volta più brutta è stata sicuramente quando mi sono rotto un braccio.
Era appena iniziata la primavera ed avevo sei anni. Avevo appena imparato a nuotare ed ero felicissimo ogni volta che andavo in piscina, perchè avevo fatto nuove amicizie e avevo il maestro di nuoto più bravo e gentile.
Ma una sera si svolse una gara di biciclette su una discesa abbastanza ripida a casa di mia cugina.
Io volevo vincere a tutti i costi allora, quando i genitori hanno urlato il grande VIA, mi sono messo a pedalare a più non posso, e quando fui in fondo alla discesa PER PRIMO mi sono dimenticato di usare i freni! Mi ero schiantato in bici contro il muro della casa di mia cugina, ero steso per terra tutto dolorante e un po’ confuso. Mi faceva male il braccio, ma non avevo pianto visto che avevo vinto la gara.
Mio papà allora mi prese in braccio e mi portò all’ospedale in macchina. Mi ricordo ancora l’odore di sudore e farmaci che sembrava vescica di gatti e tutti quegli anziani che mi fissavano impalati dandomi fastidio.
Mi portarono a fare la radiografia con un macchinario che occupava ¾ della stanza e mi dissero di mettere il braccio in due posizioni diverse. Quando spostavo il braccio nella seconda posizione mi faceva più male di quando mi ero schiantato. YEY AVEVO IL BRACCIO ROTTO!
Per più di un mese non potei andare né in bicicletta né in piscina e quando finalmente tornai in piscina, mi accorsi che mi avevano assegnato la maestra di nuoto più severa che ci fosse al mondo.
Non ero triste o addolorato per il braccio rotto, ma ero arrabbiatissimo perchè quando mi succede qualcosa di bello, mi deve sempre accadere anche qualcosa di brutto... Però sono ancora fiero di aver vinto quella gara!
Simone G.
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