La città era completamente avvolta da una nebbia spettrale. Nonostante ciò, nella periferia di Willis in una tavola calda le luci erano accese, al suo interno c’erano dieci persone che aspettavano che la fitta nebbia si diradasse. Tra queste persone c’erano due bambini con i loro i genitori, un cuoco, due cameriere e tre camionisti, due dei quali, Steve e Willy erano molto legati fin dalle scuole medie. Tutti pensavano che quella che li circondava fosse una normale nebbia, ma uno dei tre camionisti, Steve, la pensava in maniera diversa. Era convinto che quel giorno sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita, sarebbero tutti morti, proprio come era successo a suo padre molti anni prima.
Una notte di tanti anni prima, infatti, suo padre, mentre camminava lungo una strada, era scomparso improvvisamente inghiottito da una strana foschia e di lui non si era saputo più nulla.
Steve cercava di avvertire le persone che oltre le mura di quell'edificio c’era qualcosa di mostruoso che non aspettava altro che qualche vittima uscisse dalla tavola calda o da qualunque altro edificio per divorarlo. Ma dicendo ciò, ottenne l’esatto contrario: i genitori dei bambini lo credevano un pazzo e furono molto turbati dal fatto che i loro figli di cinque e tre anni dovessero sentire tali cose.
Willy cercò di calmarlo, gli diceva di smetterla ma non servì a niente. L’uomo era in panico. Fu allora che un cameriere prese una bottiglia di vetro vuota e gliela spaccò in testa, facendo cadere l’uomo a terra svenuto. Passò quasi un’ ora prima che l’uomo si risvegliasse, alzò lo sguardo e vide tutte le altre persone guardare fuori dalla finestra, quando all'improvviso un braccio orribilmente mutilato colpì la finestra lasciando cadere una scia di sangue fino al suolo. Si udì un grido agghiacciante, era la mamma dei bambini che prese subito i suoi piccoli tra le braccia. Gli altri rimasero paralizzati. Subito riconobbero il tatuaggio del cuoco. “Poveraccio, che brutta fine” gridò qualcuno piangendo.
Una scena indimenticabile! Ma cosa stava succedendo?! Chi poteva avere fatto una cosa del genere? Tutti erano increduli e terrorizzati, sembrava un incubo.
Una scena indimenticabile! Ma cosa stava succedendo?! Chi poteva avere fatto una cosa del genere? Tutti erano increduli e terrorizzati, sembrava un incubo.
Bisognava fare qualcosa, non potevano aspettare di fare la stessa fine. Così uno dei camionisti chiese alle persone che lavoravano lì se avevano delle armi e un dipendente tirò fuori da un cassetto un revolver. Allora lo prese e disse: “Chi vuole salvarsi venga con me”! I due genitori per un attimo esitarono, poi presero i bambini e seguirono l’uomo. Gli altri restarono nell'edificio.
Dopo un po’ anche Willy propose di uscire da lì dicendo: “Se non usciamo da qui moriremo prima del tempo”. Non tutti erano d’accordo, ma anche se non l'avessero lo avessero fatto sarebbero morti lo stesso. Quindi Steve chiese ai dipendenti se fosse rimasta qualche arma, o un oggetto che fungesse da essa. Nella cassaforte sotto il registratore di cassa c’erano una carabina e un’altra pistola, che andarono ai due camionisti, mentre alle due cameriere due grossi coltelli da cucina. Quando furono pronti uscirono cautamente dal locale per evitare eventuali agguati.
In fila indiana avanzarono verso il parcheggio in cerca di un’auto per scappare da quell'inferno. Camminarono per una decina di metri, ma era impossibile vedere qualcosa, quel muro bianco era sempre più spesso. Fra le auto si sentivano degli strani rumori, come dei rantoli terrificanti, avevano la sensazione che qualcosa li stesse osservando e che seguisse va tutti i loro movimenti. Erano tutti impauriti, ma nessuno di loro si sarebbe allontanato dagli altri, sapendo che il mostro o i mostri o qualunque cosa fosse, li avrebbero divorati. I quattro avevano formato un cerchio, per potersi difendere meglio da un attacco, ogni tanto scorgevano delle ombre nella nebbia, ombre di creature troppo piccole per essere quelle che avevano hanno ucciso il cuoco. Non sapevano che cosa fare, se restare lì fermi o proseguire. Appena smisero di vedere quelle ombre si spostarono più avanti fino ad arrivare finalmente al furgone di uno dei dipendenti.
Stavano per salire in macchina, quando dalla parte del conducente saltò fuori una creatura aliena simile a un cane infernale, con gli occhi verdi e scintillanti, con al posto del pelo, uno strato di pelle anch'esso verde scintillante e molto spesso. Era orrenda, aveva enormi mandibole, denti affilati come rasoi tra i quali teneva ancora i resti del cuoco. Le cameriere di fronte a quella terribile scena si disperarono. Il mostro aggredì subito il proprietario del furgone, con pochi morsi gli aprì la pancia facendo uscire gli organi interni. I due camionisti iniziarono ad aprire il fuoco, ma servì soltanto a farlo diventare ancora più aggressivo. Continuavano a sparargli, anche in testa, ma inutile, non riuscivano ad ucciderlo. Al massimo la stordivano per qualche secondo e questo diede loro il tempo di salire in auto e fuggire. Percorsero la statale a tutta velocità, il loro obiettivo era quello di cambiare stato, o addirittura continente, se fosse stato necessario. Durante il viaggio si accorsero che le munizioni per il fucile erano finite, mentre nella pistola erano rimasti solo tre colpi, non sapevano che cosa fare, la benzina a quella velocità sarebbe finita presto. Continuarono così per altri dieci chilometri fino a quando non rimase nemmeno un goccio di benzina. Non ci pensarono neanche di uscire da quella macchina, piuttosto sarebbero rimasti lì a morire di fame e di sete.
Si resero conto che non avevano speranze, i soccorsi non sarebbero mai arrivati e quindi decisero di utilizzare i tre colpi rimasti per porre fine alle loro sofferenze. Steve teneva in mano la pistola, avevano deciso che sarebbe stato lui a sparare. Il primo cui puntò la pistola fu il suo caro amico Willy, e dicendogli che gli dispiaceva sparò il primo colpo, poi il secondo e il terzo finché alla fine si ritrovò da solo. Era disperato, piangeva, gridava di dolore, diceva che era un mostro, che aveva ucciso delle persone innocenti e allora uscì dalla macchina per farsi sbranare dal mostro, perché secondo lui meritava di morire tra atroci sofferenze. Restò immobile per una decina di minuti aspettando che la creatura si avvicinasse. Poi in lontananza sentì dei passi che facevano tremare il suolo, per un attimo Steve si sentì raggelare.
Capì che era giunta la sua ora, implorò il gigantesco mostro di ucciderlo, ma nel momento in cui l’alieno stava per divorarlo, sbucarono a una ventina di metri d’altezza le luci di un caccia militare che sparò una raffica di proiettili che fecero cadere immediatamente a terra la creatura. Un istante dopo il caccia svanì nel cielo e dalla nebbia comparve una fila di mezzi cingolati dell’esercito seguiti da camion che trasportavano truppe e i sopravvissuti, tra i quali la famiglia che era uscita uscì dalla tavola calda insieme all’altro camionista.
Non ci volle molto prima che la nebbia si diradasse fino a scomparire. La strada era piena di soldati con lanciafiamme che distruggevano molte altre creature aliene. Steve restò in ginocchio in mezzo alla strada per delle ore, pregando per i suoi compagni morti e ripetendo che era tutta colpa sua se lo erano morti.
Un anno dopo Steve incontrò una ragazza, si sposarono ed ebbero un bambino, ma quell'orribile esperienza lo tormenta ancora e ogni volta che la nebbia sale, gli si gela il sangue e si domanda: “Ci sarà ancora qualcosa là fuori?”
Lorenzo Magnani
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